Rassegna Stampa Andrea La Mantia (Foto Ivan Benedetto)


Andrea La Mantia (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 16 maggio, 2017 17:00 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, La Mantia: “La società crede in me, voglio ripagare la fiducia”

PRO VERCELLI INTERVISTA LA MANTIA TUTTO B / VERCELLI – Raggiunto dai colleghi di TuttoB.com, Andrea La Mantia ha commentato la stagione di Serie B che sta per volgere al termine e che ha visto nuovamente la Pro Vercelli centrare una straordinaria salvezza. Ecco le parole dell’attaccante numero 10.

 

PRO VERCELLI, L’INTERVISTA DI TUTTO B AD ANDREA LA MANTIA

Andrea il 6 maggio hai compiuto 26 anni. Che desiderio hai espresso nel soffiare le candeline?

“I desideri sono tanti. Sogno un’altra stagione del genere senza però quell’infortunio… Mi ha tenuto fuori due mesi e mezzo, che batosta”.

Sei tornato nella gara contro la Spal. Un match importantissimo che non avete sbagliato.

“Il lavoro difensivo è stato la chiave della partita. Loro dovevano vincere per forza e avevano 10.000 persone a sostenerli, anche solo entrare in campo era difficile. Però eravamo fortemente motivati, avevamo il pensiero fisso della salvezza e nonostante l’elevata difficoltà ci siamo riusciti”.

Grande prestazione di Vives, ma anche Bianchi è stato utilissimo all’obiettivo finale. Quanto ha influito la loro presenza da gennaio?

“Tanto perché con la loro esperienza in un gruppo giovane come il nostro ci hanno permesso di fare il salto di qualità”.

Un po’ come Longo che ora non è più una promessa ma una conferma come guida di una prima squadra.

“E’ proprio lui che ha permesso al gruppo di spingersi oltre, soprattutto nel mio caso. Come carattere tendevo ad adagiarmi, lui invece mi ha insegnato a chiedere sempre di più a me stesso, a dimostrare il mio valore partita dopo partita ed è così che sono migliorato in gol e prestazioni. Dal punto di vista del collettivo inoltre ha trasmesso quella mentalità, quel coraggio che ci ha permesso di giocarcela sempre con tutti tenendo conto che provenendo dall’ambiente Toro conosceva già giocatori come ad esempio Aramu, Vives…”.

Insomma risultato dopo risultato, sabato è arrivata la salvezza matematica e al fischio finale è scattata la festa.

“Che liberazione! Avevamo già avuto due-tre match point, era qualcosa che ci tenevamo dentro da settimane quindi la festa è arrivata di conseguenza tra spumante addosso a tutti e balli in spogliatoio. Papu Dance? Ci siamo voluti distinguere: la sera dopo, il nostro ‘scugnizzo’ Starita ha rubato la scena in discoteca salendo sul cubo e impossessandosi del microfono. E’ stato veramente divertente, bello, perché poi sono queste le emozioni che ti regala il calcio, il gruppo e queste soddisfazioni sono la parte migliore di questo sport”.

Il prossimo anno si punterà a qualcosa di più per una festa ancora più grande?

“Siamo una società sana ma piccola, quindi dobbiamo anche pensare alle neo promosse Foggia, Cremonese e Venezia in attesa della quarta, che costruiranno squadre importanti. Affermarsi ed alzare l’asticella sarà dura, ma in Serie B ci si può sempre aspettare di tutto: guardate la Spal!”.

A questo proposito, le neo promosse dalla Lega Pro negli ultimi anni hanno raggiunto risultati importantissimi e tu stesso ti sei affermato con 8 gol dopo l’esperienza al Cosenza. Quanto ti prepara dunque questo campionato?

“Ti forma, ti forgia e ti dà tanto soprattutto caratterialmente, soprattutto se sei giovane. Io l’ho sperimentato sulla mia pelle, di Lega Pro ne ho fatta fin troppa, però posso dire che mi sia decisamente servita! Tuttavia non sempre chi ci gioca riesce a sfondare in Serie B, la visibilità è poca e io stesso per uscirne ci ho messo sei anni”.

A maggior ragione quando durante il mercato di gennaio, nella tua annata di ritorno in B ti cercano società di A come Chievo e Crotone fa piacere…

“Quello del Chievo era solo un interessamento in realtà, mentre col Crotone c’è stato un contatto ben piúùimportante. Con la società però avevamo l’obiettivo salvezza da realizzare insieme e non potevo certo abbandonare la nave. Sono felice di non averlo fatto, la società ha anche dimostrato quanto crede in me col rinnovo di contratto fino al 2020, spero di ripagarli con una stagione da vero protagonista”.

Intanto, lungo tutta questa stagione, hai avuto a fianco una persona che ti ha portato fortuna…

“La mia ragazza. E’ il mio talismano, da quando stiamo insieme ho fatto più di 20 gol, è riuscita a darmi la stabilità di cui un giocatore ha bisogno. Per lei hai più motivazioni, meno distrazioni, sai di giocarti quel qualcosa in più e poi ha preso la sua vita e l’ha portata a Vercelli, un passo difficile per lei ma fondamentale per una relazione che con quella distanza sarebbe stata complicata. La dedica dei miei traguardi va quindi a lei e a mio padre che non appena mi sente giù di morale si fa ore e ore di macchina per venire a tirarmi su. Sono cose che ti fanno capire quanto persone tanto importanti contino nella vita”.

E ora stagione finita. Si stacca la spina.

“Mi dedico al meritato riposo! Con Silvia andremo in Messico e una volta tornato a casa trascorrerò almeno un weekend con gli amici di Roma che purtroppo vedo poco, dopodiché vedremo che succederà!”.

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