Esclusive Paolo Pinciroli (Foto Ivan Benedetto)


Paolo Pinciroli (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 17 luglio, 2021 08:30 | by Alessandro Borasio

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ESCLUSIVO – Pinciroli: “La Pro Vercelli è un’icona del calcio”

PRO VERCELLI INTERVISTA ESCLUSIVA PAOLO PINCIROLI / VERCELLI – Al termine di una stagione di altissimo livello e a pochi giorni dall’avvio della nuova, abbiamo contattato l’Amministratore Delegato Paolo Pinciroli, che ci ha tracciato un bilancio della sua prima esperienza nel calcio e parlato del futuro prossimo della Pro Vercelli. Ricordando gli anni della scuola, quando seguiva le gesta delle gloriose “Bianche Casacche” dagli spalti del “Silvio Piola”. Ecco, dunque, le sue parole.

 

PRO VERCELLI, L’INTERVISTA ESCLUSIVA A PAOLO PINCIROLI

Al termine della sua prima stagione nel mondo del calcio professionistico, può tracciare un bilancio? Il bilancio è sicuramente positivo. All’inizio ero titubante: un anno fa, più o meno in questi giorni, il Direttore Sportivo Alex Casella ci propose di far parte di questa avventura e non sapevo se saremmo stati in grado. Casella mi aveva presentato il progetto e l’ho trovato stimolante e serio. Per me e per noi, come azienda, era la prima esperienza nel calcio professionistico: non sapevamo se saremmo stati all’altezza o meno. Non conoscevamo nemmeno i meccanismi e la titubanza iniziale è stata frutto di queste riflessioni. Alla fine abbiamo preso questa decisione ed è stata una stagione emozionante: si è creato subito un bell’ambiente, una famiglia a dir la verità. L’ottimo rapporto si è creato subito con i giocatori, con i magazzinieri, con quelli che lavorano allo stadio, con i dirigenti, i tecnici, il mister: è stata un’esperienza positiva ed emozionante. Abbiamo fatto un campionato che nessuno immaginava. Poteva andare meglio, è mancata la ciliegina ma il bilancio è più che positivo. Come primo approccio ci siamo sentiti molto coinvolti, dispiace solo per la situazione del Covid che ci ha impedito di avere i tifosi allo stadio: quando la squadra gira, le emozioni con i tifosi sarebbero state più forti; è davvero l’unica pecca della stagione.

Crede che il ritorno dei tifosi sia una marcia in più? Noi lo speriamo, sicuramente è una marcia in più: parlando con i ragazzi, ho capito che anche per loro entrare in campo e vedere gli stadi vuoti è diverso; sia in trasferta che in casa ovviamente. La situazione senza tifosi ha pesato a tutti, comprese le altre squadre. Ripeto, noi speriamo di poter riavere i nostri tifosi: sia per il tifoso stesso (che vorrebbe dire aver eliminato il Covid) sia dal punto di vista economico; non avere i tamponi ogni due giorni ma i tifosi allo stadio sarebbe davvero molto bello.

Il suo legame con la Pro e con Vercelli è profondo, ci sono differenze tra tifoso e dirigente? Sono da sempre legato alla città: facevo le scuole a Vercelli e ho ricordi belli. Da ragazzo ho fatto diversi anni in città e al Piola: lo stadio non era come oggi, ma andavamo spesso a vedere la Pro. Sono sempre stato legato anche perché siamo del territorio e anche da più grande, compresa la Serie B, andavo allo stadio spesso e volentieri: ho seguito la Pro, la mia passione, in ogni categoria. La passione me l’ha trasmessa già da piccolo mio nonno, che era molto tifoso: loro hanno visto la Pro negli anni d’oro e spesso me la raccontava. Una volta la Pro era molto sentita sul nostro territorio e questa passione mi è sempre stata trasmessa. Le differenze tra tifoso e dirigente sono davvero tante: io sono più tifoso che dirigente, quando c’è la partita mi isolo e mi sento molto più tifoso. Logicamente sono un dirigente e ho responsabilità e compiti diversi. Ripeto, la nostra è stata una scelta ponderata e dà molto orgoglio: la Pro è conosciuta all’estero e in tutta Italia. Quando dico che sono sponsor della Pro tutti mi chiedono la maglia, sono soddisfazioni: avrò dato, ai miei clienti, più di cinquanta maglie della Pro Vercelli. Le soddisfazioni sono tante, la Pro è un’icona del calcio: sono cose che danno davvero tanta soddisfazione ed orgoglio.

Modesto a Crotone, Scienza invece il prossimo tecnico: cosa si aspetta? L’anno è stato vissuto con soddisfazioni: Modesto ha fatto un lavoro straordinario, è stato bravo ed ha creato un gruppo molto unito e coeso; ha proposto dei valori importanti. Giustamente però il calcio è anche questo: ha ricevuto un’offerta importante dal Crotone ed è andato. Farà carriera, ha grinta, preparazione e grandi capacità. Ripeto, ha ricevuto un’offerta importante ed è logico che l’abbia accettata. Da tifoso spiace perché aveva fatto grandi cose, da dirigente invece dico che la scelta è comprensibile. Noi però volevamo dare continuità al progetto e cercare un nuovo mister con più o meno le stesse qualità di Modesto: ho avuto modo di conoscere mister Scienza, è davvero entusiasta di venire a Vercelli, è una persona motivata, molto brillante, ha esperienza per la categoria ed è una persona molto positiva. Speriamo di fare bene come abbiamo fatto con Modesto, ma sarà il campo a dirlo: crediamo di aver scelto il mister giusto.

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