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Pubblicato il 4 febbraio, 2023 17:25 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, conferenza stampa di fine calciomercato

PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA FINE CALCIOMERCATO / VERCELLI – Conclusa la sessione invernale di calciomercato, la Pro Vercelli ha organizzato una conferenza stampa per tracciare un bilancio. Ecco, dunque, le dichiarazioni dei protagonisti.

 

PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI FINE CALCIOMERCATO

PAOLO PINCIROLI

Buongiorno a tutti. Finalmente è finito il calciomercato: il mese di gennaio è sempre complicato, perché ci sono giocatori che magari sanno di dover andare via o vogliono andare via. Il mese di gennaio è sempre un periodo particolare della stagione. Sono partiti giocatori importanti, come sappiamo tutti. Ma sappiamo di aver fatto entrare giocatori altrettanto importanti. Come Società, non siamo contentissimi di quanto fatto fino ad ora dalla squadra: siamo partiti con obiettivi diversi. Siamo dodicesimi in classifica, gli obiettivi stagionali erano diversi. Ma siamo consapevoli che da qui a fine campionato possiamo far bene e meglio. Almeno, ce lo auguriamo. Della Morte? L’operazione è stata importante per noi, bisogna tenere conto che anche il giocatore era stuzzicato dal poter intraprendere un’avventura del genere. Quando c’è stata la possibilità, era tentato di andare via: trattenerlo non era facile, ci siamo sentiti in dovere di lasciarlo andare per il bene della sua carriera calcistica. Matteo è un ragazzo eccezionale, come uomo e come calciatore. Nel calcio non ci sono certezze, certi treni passano una volta sola. E insieme abbiamo deciso di chiudere l’operazione.

 

ALEX CASELLA

Il Presidente è stato più che esaustivo, ha centrato la situazione del momento attuale. Che comunque non è da buttare. Il Girone A è difficilissimo, come dimostrato ogni domenica i risultati. Trovare continuità non è facile per nessuno. Ma siamo abituati a guardare in casa nostra e abbiamo meno punti di quanto ci aspettassimo. Nella prima parte di campionato. e anche mercoledì con la Pro Patria. abbiamo aiutato gli avversari a fare i tre punti in maniera piuttosto semplice. Il girone è molto tosto e duro, abbiamo fatto un mercato all’insegna del cambiamento. Sono partiti giocatori che erano qui da molti anni: come in tutti i rapporti, bisogna andare avanti facendo innesti più opportuni per dare un segnale alla stagione. L’obiettivo resta quello di centrare i playoff. Nel nuovo anno abbiamo faticato un po’, ma ricordiamoci che abbiamo vinto due partite importantissime contro Triestina e Novara. E non dimentichiamo che la Pro Vercelli ha vinto quasi tutti gli scontri contro le prime sette-otto della classifica. Poi abbiamo lasciato indietro dei punti, soprattutto contro squadre che si chiudono e ripartono. Andiamo avanti con entusiasmo. La classifica ci vede dodicesimi: ripartiamo da qui, con quindici partite a disposizione e tanti punti per fare la nostra parte. Abbiamo inserito un mix di giocatori giovani ed esperti, che potranno darci una mano. Siamo convinti delle scelte che abbiamo fatto: i giovani sono di grande prospettiva, Laribi ha voglia di rilanciarsi e ha qualità per poter fare la differenza. La Pro Vercelli è una società che fa calcio: non con le parole, ma investendo tanti soldi. Il calcio è un’azienda, noi siamo una società virtuosa. Noi ogni anno siamo virtuosi in campo e fuori, vendendo giocatori e ricavando degli utili. Per mandare avanti un’azienda, bisogna vendere e produrre qualcosa: non solo nel calcio, ma in tutti i settori. Noi cerchiamo di raggiungere obiettivi calcistici importanti, senza dimenticare di puntare su calciatori giovani che possano dare un aiuto nel breve periodo e che possano creare ricavi nel medio-lungo periodo. Anche perché si parla sempre di riforme, ma di concreto non c’è nulla. La cessione di Della Morte è stata dolorosa: nessuno di noi voleva privarsi del giocatore, perché ha reso più di tutti ed è cresciuto nel settore giovanile; ho spinto io, ricordando che siamo un’azienda: oggi hai un valore, tra due giorni non c’è più. Le opportunità vanno colte. La gente pensa che Pinciroli debba mettere soldi: ne mette già tanti, ma non è sempre così. Bisogna essere realisti e concreti, questa è un’azienda che si muove con i soldi e non con le parole. Cerchiamo di sbagliare il meno possibile con la competenza. Tutti vogliono vincere ogni partita, ma non è sempre possibile. Tutti qui lavorano duramente per vincere le partite in settimana. Insultare Mister Paci non ha senso: è quello che ha vinto il derby, con il Vicenza, con il Pordenone… Ed è quello che ha contribuito alla valorizzazione di Della Morte. Noi siamo qui per fare il meglio, siamo convinti di aver preso giocatori importanti. A fine campionato ci metteremo la faccia. Momenti difficili ce ne saranno ancora, per questo i ragazzi devono essere sempre sostenuti. I nostri ultrà si sono sempre comportati bene, ci hanno sempre sostenuti in ogni partita. Sarebbe bello avere lo stadio più pieno. Tutti possono dare il loro contributo, lamentarsi al bar o sui social non ha senso. La nostra squadra è partita per giocare 4-3-2-1, con esterni che avrebbero dovuto giocare sotto la punta e convergere. Il cambio di sistema di gioco ha portato ad avere carenza in alcuni ruoli. Ora abbiamo quattro giocatori che possono fare i centrali difensivi: Rizzo, Costanzo, Cristini e Perrotta. Rizzo e Costanzo, all’occorrenza, possono fare anche i terzini sinistri. Matteo Rizzo? In estate abbiamo avuto diversi interessamenti e trattative quasi chiuse: ora ha pagato il periodo di infortuni, è stato fuori dai riflettori; è un portiere molto seguito e attenzionato, ma a gennaio non abbiamo fatto trattative: è stato un mercato di riparazione e non di investimento. Lo abbiamo visto anche in Serie A. La carestia economica ha generato un blocco su questo tipo di operazioni. Ci sono comunque molte società che lo seguono, è un 2004 che ha standard molto elevati. Bisogna essere sempre molto obiettivi nelle operazioni: Della Morte era il primo anno che faceva così bene a livello realizzativo; il merito non va certo a me, ma all’allenatore, allo staff e alla squadra che supportano il ragazzo. Nel calcio serve equilibrio, anche dopo le sconfitte. Ci arrabbiamo anche noi, ma dobbiamo sempre capire cosa va bene e cosa no, per far funzionare la squadra al meglio. Prima di crocifiggere qualcuno, bisogna mettere tutto sulla bilancia. Guindo, fino a settimana scorsa, veniva criticato anche quando si alzava per fare riscaldamento. Ora è l’eroe. Noi valutiamo con equilibrio. Non cambiamo cinque allenatori o tre direttori sportivi, quella non è la nostra filosofia. Vediamo lavorare il Mister tutti i giorni e siamo soddisfatti. Valutare su una singola partita sarebbe da stupidi.

 

KARIM LARIBI

Ci siamo visti in campo l’altro giorno. Ho accettato la Pro Vercelli per rimettermi in gioco, con dedizione ed entusiasmo. Sono qui da un mesetto ad allenarmi. Ho avuto problemi famigliari e di salute da risolvere, ora sono qui per dare il mio contributo alla squadra. Ora sto bene, spero di raggiungere presto la condizione ottimale. L’importante è essere presenti di testa, sapendo cosa si può e cosa non si può fare. Con il Bologna avevo segnato alla Pro Vercelli, in una partita di Serie B prima di Natale. Qui lavorano grandi persone, le lacrime di Della Morte e di Masi prima della partenza dimostrano lo spessore umano delle persone che lavorano alla Pro Vercelli.

 

NICHOLAS RIZZO

Sono contento e onorato di essere in una Società importante come la Pro Vercelli. Voglio dimostrare le mie qualità e migliorare. Sono a completa disposizione del Mister: è stato un grande difensore e mi potrà insegnare tanto. Ho la consapevolezza di poter far bene, ma con molta umiltà e dedizione.

 

DAVIDE COSTANZO

Innanzitutto voglio ringraziare il Presidente e il Direttore per l’opportunità concessami. Nella prima parte di campionato sono stato all’Alessandria, un’esperienza non tanto positiva. Sono qui per riscattarmi. Sono un difensore centrale. Ritrovo due ex compagni del Napoli Primavera, Saco e Vergara: mi hanno sempre parlato bene della Pro Vercelli, ma non sono stati loro a convincermi.

 

LUIS ROJAS ZAMORA

Buongiorno a tutti. Sono qui per trovare la miglior condizione e mettermi a completa disposizione del Mister. Voglio ringraziare il Direttore e il Presidente per l’opportunità. L’obiettivo è trovare spazio e giocare. Sono una mezzala, un trequartista: giocherò dove avrà bisogno il Mister, sono a disposizione della squadra. Sono un giocatore tecnico, con un bel piede.

 

FRANCESCO CONTALDO

Buongiorno a tutti. Erano otto anni che ero in Spagna e ho avuto questa importante opportunità di rientrare in Italia. Spero di ripagare la fiducia accordatami. Sono un centrocampista offensivo, anche se negli anni ho ricoperto anche ruoli difensivi. In Spagna ho fatto esperienze importanti.

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