News Gabriele Franchino (Foto Ivan Benedetto)


Gabriele Franchino (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 18 settembre, 2019 14:47 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, Franchino in conferenza: “Inizia un periodo di fuoco”

PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA GABRIELE FRANCHINO / VERCELLI – Conferenza stampa di metà settimana in casa Pro Vercelli. A prendere la parola a tre giorni dalla sfida con il Gozzano è stato il difensore Gabriele Franchino: ecco le sue parole.

 

PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI GABRIELE FRANCHINO

Nonostante la sconfitta, la trasferta di Monza ha lasciato in eredità indicazioni importanti: quali sono gli aspetti positivi da cui ripartire e sotto quali altri, invece, la squadra deve ancora migliorare? Sicuramente quella di Monza è stata un’ottima prestazione, è sotto gli occhi di tutti. Però nel calcio contano i risultati, e con amarezza non abbiamo portato a casa punti. Detto questo, ripartiamo dalla prestazione: sicuramente ripartiremo con più rabbia e prepareremo al meglio la partita che verrà. Adesso la testa va al Gozzano, la prima di tre partite ravvicinate. Sarà un periodo di fuoco.

Questa è la tua prima conferenza dal tuo arrivo alla Pro Vercelli: cosa significa per te, vercellese di nascita, vestire la bianca casacca della Pro Vercelli? E quali obiettivi ti poni? Per me è un orgoglio indossare questa maglia. Non parlo di obiettivi personali, ma di squadra: prima di tutto viene la salvezza. Lavoriamo perché arrivi il prima possibile.

A Monza le gambe non hanno tremato. Sapevamo di affrontare una squadra fortissima: sono poche le squadre in Serie C che possono permettersi di sostituire Brighenti e Finotto ed inserire Marchi e Gliozzi. Sono una squadra importante, ma rimane l’amaro in bocca per un risultato che ci è sfuggito solo a venti minuti dalla fine. Dobbiamo incanalare questa rabbia e trasformarla in energia positiva per fare una grande prestazione sabato contro il Gozzano.

Differenze tra la trasferta di Lecco e quella di Monza? Forse quella di Monza si prepara da sola, contro una squadra più forte sei portato a dare qualcosina in più. Ma anche a Lecco non avevamo fatto male: la partita era girata sugli episodi. Ora continuiamo a lavorare per cambiare marcia anche in trasferta.

Sabato arriva il Gozzano, squadra che conosce benissimo il “Silvio Piola” avendoci giocato per un anno e mezzo. A differenza delle altre squadre che abbiamo affrontato, loro hanno il vantaggio di conoscere bene il terreno di gioco. Stiamo lavorando molto, seguendo le indicazioni del mister e dello staff faremo una grande gara. Cercheremo di aggredirli e di sfruttare i loro punti deboli. Pensiamo partita per partita, come se fossero tutte finali. Ora sotto con il Gozzano.

Come ci si approccia a sfide come quella con il Gozzano? Questo è uno scontro diretto, come lo saranno le prossime con Pontedera e Pergolettese. Sta a noi interpretarle nel modo giusto e fare la prestazione, il risultato viene di conseguenza.

Che rapporto hai con Gattinara, tua città di origine? Lì c’è tutta la mia infanzia, ci sono i miei genitori e tutti i miei parenti. Io poi mi sono sposato e mi sono trasferito a Lenta, avvicinandomi di qualche chilometro a Vercelli (ride, ndr.). I ricordi di Gattinara sono ottimi: sono cresciuto lì, poi sono andato a Torino per il settore giovanile e da lì è incominciata la mia carriera.

C’è grande affinità nel reparto difensivo, forse maggiore rispetto agli altri ruoli. Parlare di un solo reparto non è bello, per rispetto degli altri. Noi cerchiamo di mettere in pratica quello che ci chiede il mister in allenamento. Masi non lo presento sicuramente io, è un grande giocatore. Auriletto e Quagliata sono giovani, ma molto forti: come loro anche chi ha giocato meno. Siamo tutti sullo stesso livello e tutti pronti e uniti a lottare per l’obiettivo stagionale.

Pensate a qualcosa in più della salvezza? Sempre meglio pensare all’obiettivo primario che è la salvezza. Poi, una volta raggiunta, vedremo quello che sarà.

Numero di maglia? Ho scelto il 30 perché è il giorno in cui mi sono sposato con mia moglie, è un numero importante per me.

Calci piazzati? Dire che sono uno specialista è esagerato (ride, ndr.): fino all’anno scorso c’era Mammarella, che fa un altro sport. Io cerco di calciare come mi chiede il mister, cerco di calciare nel miglior modo possibile.

Idolo? Il mio idolo da sempre è Javier Zanetti, mi ispiro da sempre a lui.

 

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