News Massimo Gardano (Foto Marco Lussoso)


Massimo Gardano (Foto Marco Lussoso)
Pubblicato il 8 maggio, 2025 20:59 | by Carlo Felice Balduzzi

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Pro Vercelli, Gardano in conferenza: “Tutti hanno presente l’importanza della partita”

PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA MASSIMO GARDANO / VERCELLI – All’antivigilia della partita, Mister Massimo Gardano è salito in sala stampa per parlare con i giornalisti. Ecco le parole del tecnico della Pro Vercelli in vista del match dei playout di Serie C contro la Pro Patria.

 

PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI MISTER GARDANO ALLA VIGILIA DELLA PRO PATRIA

Ritorna nel momento più delicato, vi aspettano due gare che valgono una stagione

Grazie del bentornato, in realtà non me ne sono mai andato, la situazione è questa, bisogna prenderne atto, ragionare e rimboccarsi le maniche. L’abbiamo fatto in questi 9 giorni, siamo ai playout e dobbiamo affrontarli nel miglior modo possibile.

Mi sento molto legato a questa società, sono qui da sette anni e non mi era mai successo, neanche da giocatore. Ciò vuol dire che mi trovo bene, sono legato alle persone e al nome: sono arrivato quando c’era un’altra proprietà, ne sono passate altre due. Mi sento legato alla storia di questo posto e ai sette scudetti, al fatto che la gente conosce la Pro Vercelli, Silvio Piola e la storia di questa società. Io avevo deciso di non fare più l’allenatore, ci ho pensato prima di accettare: su due partite si fa poco da allenatore, si fa più da persona di aiuto, a disposizione. In due settimane non si può trasmettere un’idea di calcio, una filosofia, si può intervenire su determinate situazioni a livello di gruppo: non so se sarò bravo a farlo, mi impegnerò al 1000% per fare in modo che questa cosa finisca al meglio possibile.

Cosa hai detto ai ragazzi, per voltare pagina?

Sono partite particolari, non c’è tempo e bisogna ragionare nei 180 minuti. C’è un piccolo vantaggio del doppio risultato, ma non dobbiamo farci affidamento. Bisogna stare tranquilli, so che il primo pensiero di tutti è di strafare, purtroppo questo non è sinonimo di certezza di risultato. Bisogna ragionare, stare dentro la partita e non fare stupidaggini. Ad esempio nella mia precedente esperienza nella partita decisiva siamo rimasti in 10 al 15′ del primo tempo, non deve succedere. Non è mai finita finchè non è finita.

La Pro arriva con tanti difetti ma con quasi tutto il gruppo al completo

Abbiamo recuperato tutti. Se si gioca un playout vuol dire che delle difficoltà ci sono state, ma chiaramente anche l’avversario ha avuto le stesse difficoltà, se no non sarebbe qui. Non giochiamo con il Real Madrid, hanno le stesse problematiche e sarà una partita alla pari, non dobbiamo guardare a cosa è stato prima. Sono soddisfatto di questi giorni, ci sentiamo pronti a fare due partite di cui conosciamo bene l’importanza.

Ha dovuto lavorare sulla testa?

Non sono laureato in psicologia, ma è vero l’intervento più grande è quello di quietare le situazioni. Inutile negarlo, quando c’è un cambio di allenatore c’è qualcuno che è contento e altri meno, bisogna ricompattarsi e mirare ad un obiettivo comune, mettendo da parte qualsiasi cosa. Indipendentemente dall’allenatore, al primo posto c’è la Pro Vercelli. Per me il problema è che la Pro Vercelli deve rimanere in Serie C, questo è quello che cerchiamo.

Il campionato di Serie C è molto particolare, le prime 3-4 squadre hanno mezzi davvero importanti, così come le ultime due o tre sono meno attrezzate. Ma le altre sono squadre simili, seppur con caratteristiche diverse: la differenza la fa il percorso. I risultati sono sul campo, ma sul campo entrano degli esseri umani: bisogna riuscire a fare obiettivo comune. A volte il percorso dice cose positive, altre negative, è la storia dei campionati e vale anche in Serie A. Guardate la Primavera, oggi siamo davanti a squadre che hanno speso 20 volte più di noi, perchè dietro ci sono degli uomini.

Ieri ho visto le partite. Renate-Giana poteva finire in qualsiasi modo, c’è l’aspetto umano che fa grande differenza. Ognuno ha i suoi compiti, ma alla fine siamo umani, questo aspetto influisce tantissimo.

La Pro Vercelli ha tanti giovani, come affrontano queste difficoltà adesso?

Per qualcuno è la prima volta che si incontrano queste difficoltà, è normale che c’è nervosismo e tensione. C’è tra i più vecchi, ovviamente anche nei giovani e sono chiamati ad un primo passo importante nel loro percorso calcistico. Vi garantisco che tutti hanno presente l’importanza di ciò per cui si va a giocare. Ci metto la faccia. Io ai ragazzi ho detto che aver paura non aiuta a non averla, bisogna avere coraggio e affrontare la battaglia

Cosa ti preoccupa della Pro Patria?

Siamo in una partita decisiva, loro cercheranno come noi di compattarsi e tirare fuori tutto quello che possono avere dal punto di vista tecnico e tattico. Temo l’imprevedibilità di queste situazioni, bisogna essere bravi in queste situazioni.

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