Il Direttore Generale della Pro Vercelli Stefano Bordone (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 10 febbraio, 2015 18:51 |
by Hervé Sacchi
Pro Vercelli, il dg Bordone intervistato dal B Magazine
PRO VERCELLI INTERVISTA STEFANO BORDONE B MAGAZINE / VERCELLI – Il B Magazine, organo ufficiale della Lega di Serie B, ha dedicato ampio spazio alla Pro Vercelli e a una delle sue figure più importanti, ovvero il direttore generale Stefano Bordone. Nell’intervista, si parla di conti, di progetti per il futuro, stadio e altro ancora.
STEFANO BORDONE: “LE RISORSE NON VANNO SPERPERATE”
La Pro Vercelli è una realtà che non può permettersi di spendere quanto altri club come Bologna o Catania. Il dg vercellese Bordone spiega così a B Magazine qual è la mentalità della Pro Vercelli in tal senso: “Purtroppo è facile mischiare l’attività sportiva con quella finanziaria e fare investimenti fino a quando non si centra il risultato che ci si è prefissati. Nulla di più sbagliato. Bisogna spendere ciò che si ha, le risorse non vanno assolutamente sperperate”. Bordone, che si occupa di calcio da nove anni ovvero fin dai tempi in cui il presidente Massimo Secondo rilevò la Pro Belvedere, spiega anche quando avviene lo stanziamento del budget: “In linea generale, in primavera e a inizio estate si cercano di chiudere i contratti di sponsorizzazione per la stagione successiva. Questi sono i ricavi certi a nostra disposizione. Poi se si gioca la Serie B è l’ufficio finanze della Lega che comunica la quota spettante dalla vendita dei diritti tv e dagli altri introiti”.
IL FUTURO E’ TRA GIOVANI
Grande attenzione viene riservata ai giovani della ‘Cantera’, tra i quali si nasconde il futuro della Pro Vercelli ma anche del calcio italiano: “Abbiamo dei giovani molto validi. Speriamo che, dopo aver esordito in prima squadra ed essersi fatti notare, possano interessare a squadre di Serie A. A livello di settore giovanile abbiamo una nostra struttura nella quale ospitiamo 20 ragazzi ai quali garantiamo vitto, alloggio, studio e insegnanti di sostegno qualora ce ne fosse il bisogno. Ciò ha un costo ma crediamo nella possibilità di far crescere questi ragazzi e inserirli in prima squadra. Resta il fatto che la gestione della struttura la intendiamo un investimento e non un costo”.
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