Pro Vercelli, la conferenza stampa di presentazione del Bridge Football Group
PRO VERCELLI CONFERENZA PRESENTAZIONE BRIDGE FOOTBALLO GROUP / VERCELLI – Si è da poco conclusa, presso la sala stampa “Alberto Dalmasso” dello stadio “Silvio Piola”, la conferenza stampa di presentazione del Bridge Football Group sul nuovo assetto societario, rappresentato da Ludovic Deléchat. Presenti anche il Presidente della Pro Vercelli Paolo Pinciroli e l’Amministratore Delegato Francesco Celiento. Ecco tutte le dichiarazioni.
PRO VERCELLI, LA PRESENTAZIONE DEL BRIDGE FOOTBALL GROUP
PAOLO PINCIROLI
Oggi abbiamo organizzato questa conferenza per dare l’ufficialità che la F.C. Pro Vercelli, questa mattina, è stata ceduta al 100% alla società qui rappresentata dal dottor Ludovic Deléchat, la Bridge Football Group. Ufficializziamo allo stesso tempo che, da questa mattina, il Consiglio di Amministrazione della Pro Vercelli, il sottoscritto presidente e l’amministratore delegato Francesco Celiento, si sono dimessi. Da oggi c’è un amministratore unico che è il dottor Ludovic Deléchat.
FRANCESCO CELIENTO
Siamo giunti alla conclusione di una trattativa che ha incuriosito Vercelli da qualche mese, questa mattina ci sono state le dovute formalità per il passaggio e l’affidamento di questo prestigioso club ad un gruppo che sicuramente porterà in alto la società in termini di sostenibilità, aziendali e calcistici. Un gruppo che darà sicuramente un grosso contributo alla città amplificando e continuando tutto ciò che da un punto di vista aziendale abbiamo fatto in questi anni. Nel corso di questi anni abbiamo incontrato notevoli difficoltà che pian piano siamo riusciti a supportare e sostenere, non in ultimo la scelta di interloquire con questo gruppo: è stata una scelta studiata, pensata ed analizzata perché come abbiamo sempre detto ci teniamo al club, non potevamo lasciare la società al primo avventore. Nel corso di questi mesi ci sono stati tanti avvicinamenti, ma come dicevo prima dal primo momento con cui abbiamo iniziato a parlare con Ludovic e lo staff abbiamo subito capito che sarebbe stato giusto andare avanti con loro. Questa scelta darà maggiore lustro al club a livello nazionale ed internazionale: Bridge Football Group è un player di rilievo internazionale e saprà trasferire al club la propria impronta manageriale, sia da un punto di vista dirigenziale che tecnico.
LUDOVIC DELECHAT
Buongiorno a tutti e grazie di essere qui. L’italiano non è la mia lingua materna, però ho un legame forte con l’Italia: mia nonna è di Ivrea, non molto lontano da qui. Per me essere qui oggi è motivo di orgoglio e di grande responsabilità in un contesto complicato e difficile. Capiamo bene che si tratta di una situazione molto delicata, dove ci si gioca la categoria, ed è per questo che volevamo impegnarci a chiarire che noi siamo qui per il bene della Pro Vercelli e della città al di là di quest’ultima partita. C’è un progetto a lungo termine dove ci impegniamo a fare le cose in un certo modo anche in caso di retrocessione, sebbene speriamo chiaramente che questo non succeda.
Mi presento, sono Ludovic Deléchat, avvocato svizzero. Ho lavorato per tanti anni alla FIFA come avvocato, sono stato vice capo della divisione legale a Zurigo e amministratore delegato di aziende internazionali. Da qualche anno sono CEO del Bridge Football Group, siamo un gruppo sino-olandese, con sede ad Hong Kong e ad Amsterdam. Non siamo un fondo come tanti, siamo una società calcistica e di sviluppo calcistico, è il nostro core business. Abbiamo una squadra in Olanda, il Den Bosch, che abbiamo rilevato l’anno scorso: una società storica, anche se la Pro Vercelli ha più storia, avendo vinto sette scudetti. Il Den Bosch veniva da tre penultimi posti in quattro anni, con tanti problemi in società, adesso stiamo già facendo i playoff: abbiamo vinto la prima partita lunedì e c’è il ritorno domani, il progetto sta andando bene.
Per noi quello che è importantissimo è la sostenibilità economica, siamo un gruppo che ha una visione chiara su come sviluppare la società. Sappiamo che in categorie come la Serie D e la Serie C ci saranno da fare degli investimenti all’inizio, ci sarà da risanare i bilanci e fare un lavoro importante dal punto di vista economico. Pensiamo però che la Pro Vercelli sia una società storica, con un brand appetibile non solo in Italia ma anche a livello internazionale. D’altra parte ha sette scudetti, più di certe squadre come Roma, Lazio, Fiorentina: questo conta, anche se è successo molti anni fa. Questo è sicuramente motivo di orgoglio, ma anche di grande responsabilità, so che adesso siamo qui solo con le parole ma arriveremo anche con i fatti, dovremo sviluppare la società non solo sul campo, ma anche nelle strutture.
Lo sviluppo del talento è uno dei nostri pilastri. In tutte le nostre società vogliamo sviluppare una sinergia su questo punto. Sappiamo che in Italia il calcio è religione, sappiamo che dobbiamo adattarci a questa mentalità e a questa realtà. Vogliamo dare una chance a tutti quelli che fanno già parte della Pro Vercelli di fare parte di questo progetto: non arriviamo qui per stravolgere tutto, non porteremo tutti dall’Olanda o dalla Svizzera. C’è la volontà di avere una società certamente internazionale, ma il rapporto con il territorio è molto importante e fondamentale nel progetto. In Olanda siamo arrivati con il club che aveva il 50% di giocatori stranieri e un allenatore polacco, un direttore inglese: la prima cosa che abbiamo fatto è stata mettere delle persone olandesi. In Italia c’è tanto talento, anche in Serie C, e vogliamo andare in questa direzione.
I risultati sono molto importanti, sappiamo che in Italia sono la cosa che conta di più, ma abbiamo anche una visione di sviluppo del talento e i giovani che saranno in campo non avranno la pressione di fare risultati subito subito. C’è una visione più serena di un progetto: non è mancanza di ambizione, siamo molto ambiziosi e questa piazza merita di andare in una categoria superiore e c’è tutto per fare bene. Non faccio promesse, ma vogliamo riportare con i fatti la Pro Vercelli dove le compete. Vogliamo anche uno sviluppo infrastrutturale, nel tempo, c’è un piano a riguardo e lo faremo con calma. Importante è anche l’inclusione dei tifosi, che sono al centro del progetto e vogliamo davvero dare chiarezza. Quando c’è un gruppo straniero che arriva c’è sempre diffidenza, ma vogliamo rassicurare fin da subito sul nostro ed avere un sostegno dalla piazza, dai tifosi, dalla comunità e dal Comune. Contiamo molto su di loro anche sabato: per noi è una finale di Champions, saremo tutti presenti e contiamo sul sostegno dei tifosi. Per noi è una grande responsabilità fare parte di un club così storico. Ci siamo impegnati fin da aprile per sostenere anche la società dal punto di vista economico, ora confermiamo che ci siamo e c’è un progetto che sarà qui alla Pro Vercelli.
Ci siamo interessati alla Pro Vercelli a fine 2024, siamo venuti e abbiamo incontrato Paolo Pinciroli e Francesco Celiento. Abbiamo fatto un lavoro importante di due diligence, un processo di acquisizione serio di una società non si fa in due giorni, ci abbiamo messo un po’ di tempo ma alla fine siamo qui. Siamo stati molto attratti dal brand, che è forte, e inoltre la piazza è molto vicina a Milano, Torino, Genoa, Svizzera: ci sono dei talenti sul territorio, vogliamo fare un investimento importantissimo, ribadisco, sulla Primavera e sulle giovanili. Crediamo nello sviluppo del talento e questo serve per la sostenibilità economica, bisogna trovare un bilanciamento tra i risultati, ambizione e la possibilità di sviluppare calciatori e rivenderli. Sappiamo comunque molto bene che non possiamo giocare con undici giovani di 18 anni, vogliamo avere 3-4 giocatori di esperienza che aiutino nello sviluppo dei talenti.
Sappiamo bene a cosa andiamo incontro, si tratta di una società di Serie C dove ci sono degli investimenti da fare all’inizio: c’è una situazione economica da risanare, e lo faremo assolutamente. Fatto questo, arriveremo con la nostra visione ad un calcio sostenibile ma ambizioso, non pensiamo solo ai ricavi. Tra Serie C e Serie D la situazione cambia parecchio, dal punto di vista professionale, dei ricavi. La Serie D è un campionato difficile e una realtà molto diversa, soprattutto perché noi siamo abituati a campionati professionistici. Al Den Bosch ci stiamo giocando la Serie A. Ci saranno degli investimenti al di là della categoria, meglio se sarà serie C. Nel malaugurato caso di retrocessione proveremo il ripescaggio, abbiamo la capacità economica per farlo e per sperarci. Speriamo però di salvarci sul campo.
Quando arriva una multiproprietà c’è sempre un po’ il timore che una squadra diventi la squadra “B” dell’altra. Noi assolutamente non vogliamo questo, Italia e Olanda sono paesi diversi, ci sono dinamiche diverse, ci saranno sicuramente delle sinergie, soprattutto commerciali, che saranno beneficio e vantaggio per entrambe le squadre. Sappiamo che arriviamo in una piazza storica ed importante, siamo in Italia. In termini di calciomercato abbiamo le idee molto chiare, c’è un gruppo dietro che ci capisce tanto di calcio, mi sono dimenticato di presentare il nostro advisor tecnico che si chiama Dries Boussatta: ha giocato nella nazionale olandese con Davids, Seedorf, ha fatto una carriera in Champions League con l’Ajax, ne capisce tanto. Nel gruppo abbiamo anche dei videoanalisti, scout, direttori: c’è competenza, sappiamo che c’è una realtà diversa e cercheremo di fare bene.