News Carlo Simionato (Foto Ivan Benedetto)


Carlo Simionato (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 29 maggio, 2018 18:19 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, la lettera di Carlo Simionato al Presidente Massimo Secondo

PRO VERCELLI LETTERA CARLO SIMIONATO A MASSIMO SECONDO / VERCELLI – Da pochi minuti, attraverso il proprio sito ufficiale, la Pro Vercelli ha pubblicato una lettera inviata dal Prof. Carlo Simionato al Presidente Massimo Secondo. Ecco, dunque, le parole dell’ex preparatore atletico sotto la gestione di mister Gianluca Atzori.

 

PRO VERCELLI, LA LETTERA DI CARLO SIMIONATO A MASSIMO SECONDO

Egregio Presidente,

Ho letto sulla Gazzetta dello Sport le sue decisioni future riguardanti la società di calcio di cui faccio ancora parte e di cui lei è ancora proprietario.

Vorrei che mi vedesse come l’uomo di sport che sono stato e per quello che ho rappresentato nel mondo sportivo e non come suo dipendente.

Le voglio dire che se lei abbandona quella società per la delusione ricevuta da alcune persone che hanno disatteso la sua fiducia, sta commettendo un grosso errore.

Ho avuto la possibilità – anche se per breve tempo – di conoscere la creatura che con tanto amore e pazienza ha fatto nascere negli anni. Ho avuto la fortuna di poter conoscere le persone che la circondano e i suoi collaboratori più stretti. Giovani dinamici, preparati e professionali: ho capito che dopo tanti anni avevo trovato una famiglia e non una società.

Se è stato tradito, non tradisca tutte quelle persone che vogliono bene sia a lei sia alla sua società. Non tradisca tutti quei giovani e quelle famiglie che hanno trovato la gioia di rappresentare una maglia piena di storia e intrisa di sudore e ideali.

Sì, forse i cinesi o altri potrebbero essere i proprietari, ma l’identità di quello che ha costruito lei si snaturerà: non sarà più una famiglia, il calcio e lo sport saranno ancora più poveri perché avranno perso uomini e un Presidente con la P maiuscola.

Spero solo sia un momento di transizione e di sfogo e che tra un po’ ritorni ad essere il Presidente che ho conosciuto.

Quando sono andato via da Vercelli ricordo gli occhi e le parole dei suoi collaboratori: potrei parlare con rancore, ma l’amore e il rispetto che ho ricevuto da quest’ambiente e dalla stessa società mi permettono – da uomo di sport – di scrivere queste parole e di darle un consiglio: “Non li abbandoni!”.

Non faccia vincere chi della vittoria non si può fregiare, faccia ancora più quadrato con le persone che le vogliono bene. Si tenga vicino il direttore sportivo e riparta ancora con più forza di prima: mi faccia pensare che ancora si può credere e sognare.

Voglio chiudere questo mio scritto chiedendole scusa se sono stato inopportuno e troppo sfacciato.

La voglio rivedere in sella nel mondo del calcio con tutto il suo staff ancora per tanti anni.

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