News Francesco Modesto (Foto Ivan Benedetto)


Francesco Modesto (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 28 novembre, 2020 14:19 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, Modesto in conferenza: “Derby? Sarà una sfida tosta”

PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA MODESTO / VERCELLI – Al termine della rifinitura, mister Francesco Modesto è salito in sala stampa per parlare con i giornalisti. Ecco le parole del tecnico della Pro Vercelli in vista del match di Serie C contro l’Alessandria.

 

PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI MISTER MODESTO ALLA VIGILIA DELL’ALESSANDRIA

Mister, è una settimana particolare: è mancato Diego Armando Maradona. Vuole commentare? Sicuramente è stato un colpo per tutti, perché ha dimostrato la bellezza e l’essenza del calcio: è stato un giocatore fantastico, è andato in una squadra “debole” e ha vinto: ha realizzato il sogno di ogni bambino. Il campione che prende per mano i giocatori normali e li fa diventare fortissimi, con la sua mentalità e la voglia di vincere. Aveva un carisma che era qualcosa di spettacolare: io l’ho visto quando ero piccolo, ma chi l’ha vissuto e alcuni miei ex compagni di squadra che hanno giocato con lui mi raccontano fosse qualcosa di incredibile. In allenamento faceva cose sensazionali, che poi ripeteva in partita: quella è la cosa più difficile da fare, lui ci riusciva. Ha segnato un’era del calcio, quando si dice che se ne è andato il “Dio del Calcio” è la verità. Maradona è stato determinante in tutto, anche a livello umano: era molto affezionato al popolo, perché veniva dal niente. Per questo era molto umano. La gente si rivedeva in lui per quello che riusciva a trasmettere: è un peccato che se ne sia andato, ma continueremo a goderci le sue immagini, le sue giocate e i suoi gol: come lui, non c’è nessuno oggi. L’unico che forse lo emula un pochino è Messi.

Domani ci sarà il derby con l’Alessandria: come arriva la Pro Vercelli dopo la vittoria di Crema? Sempre allo stesso modo. Andiamo ad affrontare una squadra costruita per vincere il campionato, guidata da uno degli allenatori più preparati di questa categoria: ha un bagaglio di esperienza enorme, ha collaborato anche con il CT della Nazionale. L’Alessandria è composta da singoli fortissimi, in ogni ruolo: dovremo andare là con il nostro modo di giocare, senza avere assilli di fare chissà cosa. Ci giocheremo la partita, poi alla fine vedremo cosa ci dirà il campo. Ma sicuramente non dovranno mancare voglia, attenzione e capacità di soffrire contro una delle squadre più forti del campionato. Per me sono i più forti e i punti li hanno: non vedo tutti questi problemi in loro, sono molto tosti e aggressivi, sanno giocare a calcio e hanno buone idee. Sarà una bella sfida.

Che partita si aspetta? Avranno voglia di dimostrare tutto il loro valore, anche perché si tratta di un derby. A Renate non meritavano di perdere, quindi saranno ancora più arrabbiati. Dobbiamo essere pronti a tutto, perché quando i calciatori vengono toccati nell’orgoglio reagiscono dando qualcosa in più. Sarà una partita tosta, molto tosta.

Dopo la vittoria di Crema, i ragazzi hanno coscienza delle loro qualità? Io non la chiamo coscienza, la chiamo crescita: ogni partita insegna qualcosa, sia quando si vince sia quando si perde. Le partite danno consapevolezza nei propri mezzi e autostima. Noi siamo tra le squadre più giovani, anche con la Pergolettese ho fatto giocare per la prima volta dall’inizio Erradi: è un 2001 e ha fatto un’ottima partita. Giochiamo sempre con quattro o cinque ragazzi giovani, più quelli che subentrano. Il nostro obiettivo è crescere, la classifica va guardata a fine anno. Io ho rispetto di tutti i nostri avversari. Come gli altri devono rispettare noi. Tutte le gare sono determinanti, poi è normale che si voglia vincere sempre. A Crema siamo stati bravi ad aspettare il momento giusto e a non perdere la tranquillità: e finalmente siamo riusciti a sfruttare i calci piazzati. I ragazzi ogni giorno mettono un mattoncino in più, non dobbiamo fermarci perché nel calcio si fa in fretta a tornare brutto anatroccolo.

Dove possiamo arrivare? Non lo so, ma conosco il nostro obiettivo: i playoff. L’ho sempre detto, come spesso ho ripetuto che nel calcio i valori alla fine vengono fuori. Noi continuiamo il percorso di crescita, fatto di prestazioni giuste: non dobbiamo avere l’assillo del risultato, facciamo la prestazione e poi vedremo.

Gare ravvicinate? Sono tante, meglio non pensarci. Domani ne abbiamo una importantissima. Dobbiamo avere un profilo basso, con la voglia di fare buone prestazioni. Non siamo stati costruiti per vincere il campionato e quindi non dobbiamo avere la pressione di dover vincere il girone.

Nielsen? Ha avuto una frattura al mignolo: ci ha provato fino all’ultimo, ma ha male a mettere la scarpetta. Gli altri, invece, sono tutti arruolabili.

Da calciatore hai vissuto momenti come quelli che sta vivendo l’Alessandria? Nel mio passato ci sono state situazioni simili: quando i giocatori vengono punzecchiati nell’orgoglio, tirano fuori maggior cattiveria. Per questo dovremo stare attenti.

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