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Massimiliano Scaglia (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 14 ottobre, 2015 14:54 | by Hervé Sacchi

Pro Vercelli, Scaglia in conferenza: ‘Vicenza complicato, non impossibile’

PRO VERCELLI SCAGLIA CONFERENZA PRE VICENZA / VERCELLI – Conferenza di metà settimana. A parlare Massimiliano Scaglia. Il capitano, che ha scontato la squalifica rimediata a Chiavari, è intervenuto quest’oggi in sala stampa. Ecco le sue parole in vista della gara col Vicenza.

Umore dello spogliatoio dopo l’esonero? E’ normale che ci sia dispiacere. Scazzola lo conosco da tanti anni, è stato compagno di squadra. Non ho mai negato che con il suo carattere ci si scontrasse spesso, ma abbiamo costruito la vittoria di un campionato partendo dal basso e ricostruendo la squadra dopo la retrocessione. L’anno scorso è stata l’ennesima prova di un percorso fatto assieme. Giocando a calcio da tanto, sai che può interrompersi un percorso. Però, da quel punto di vista, le quattro sconfitte consecutive hanno pesato. Forse bastava un gol in più che portasse tre punti in più, una classifica diversa. Onestamente, in un percorso che dura da due anni, le vicissitudini che si sono create a livello di reazioni hanno fatto sì che questo cambio fosse anche necessario.

Nuovo mister, resta la stessa squadra da responsabilizzare? Nessuno pensa che il problema, come non lo è stato negli anni passati, fosse solo l’allenatore. Questa squadra ha grande talento, che è frutto della mano di qualcuno che l’ha distribuita a tanti componenti. Finito il talento bisogna mettere in pratica le abilità e aver voglia di farle crescere. Ci sono capacità da far migliorare. Ci vuole predisposizione. Non ho mai avuto tanto talento, ma credo di aver avuto predisposizione a crescere. Ci sono ragazzi che forse non l’hanno ancora capito: non basta il talento, ci vuole lavoro e poi il carattere. Il carattere deve servire per agire prima, e non come conseguenza a ciò che è successo.

Classifica corta? Non è da considerare. Si guarda, ma una vittoria ribalterebbe le valutazioni. Noi sappiamo che dobbiamo lavorare e insistere su un aspetto piuttosto che su un altro, ma la classifica non deve essere la cosa più importante ad oggi.

Quanti esoneri hai vissuto? Non ero abituato, anche se l’ultimo è stato quello tra Camolese e Braghin. E’ anche vero che spesso si generano entusiasmi nuovi.

Soprattutto in chi avuto poco spazio? Anche nelle valutazioni, ogni allenatore vede le cose nel suo modo. Porterà anche dei cambiamenti questo ingresso. Certe dinamiche non sono mai folli. Una squadra e un gruppo si basa su delle fondamenta che si sono create nel tempo. Non sempre un allenatore vede bianco quello che prima era nero. E’ arrivata una persona intelligente, non si può stravolgere tutto. Dobbiamo migliorare in atteggiamento, che è mancato in questo inizio. Una volta fatto nostro questo atteggiamento, dovremo costruire i miglioramenti di fase offensiva e difensiva.

Pro timorosa contro il Crotone, quando vi ha visto Foscarini? Il timore lo ho avvertito nella prima partita contro il Lanciano, con due squadre che non volevano scoprirsi. Il gol di Gatto ha rotto gli equilibri. Io contro il Crotone mi sembrava una partita in cui, sbloccando la partita, si sarebbe incanalata sui binari. Subendo il gol, subentra il timore di non ribaltarla. Inizialmente, non è che subito le gare inizino con timore.

Vicenza, che partita ti aspetti? Tutte partite complicate, nessuna impossibile. Mi aspetto una buona squadra, ma anche la nostra capacità di trasformare le vicissitudini di questi giorni in energia positiva.

Allenatore vi porta in ritiro, pur odiandolo. Cerca un rapporto diretto con i calciatori? Il ritiro credo per abitudine di molte società è una cosa che si fa meno anche se siamo noi che l’abbiamo chiesto prima del Novara, per stare insieme. Un allenatore nuovo deve conoscere le risorse sul campo. Da persona intelligente, farei anche io la stessa scelta. Instaurare un rappporto può servire a lui e alla squadra il massimo nel breve tempo.

Allenatore in futuro? Non sono sicuro. Non sono convinto che possa essere il mio percorso. Tante volte ho pensato di fare un po’ di cose che poi sono andate diversamente. Si vedrà in futuro.

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