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Pubblicato il 29 maggio, 2015 11:21 | by Hervé Sacchi

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Pro Vercelli, Secondo: ‘Dovremo fare noi i lavori stadio’

PRO VERCELLI COMUNE CONFERENZA STADIO MASSIMO SECONDO MAURA FORTE / VERCELLI – Si è appena conclusa la conferenza stampa indetta congiuntamente dalla F.C. Pro Vercelli 1892 e dal Comune di Vercelli, rappresentato quest’oggi dal Sindaco Maura Forte. L’ampliamento dello stadio e, relativi costi, al centro dell’incontro odierno con la stampa.

 

 

MAURA FORTE

Un benvenuto alla Pro Vercelli. Abbiamo portato avanti il tifo. Siamo contenti che abbia mantenuto la Serie B, ritengo che per la città di Vercelli sia stato un ottimo punto per il rilancio. Nel momento in cui ci siamo trovati questo risultato, è nato il problema dell’ampliamento dello stadio. Abbiamo la necessità di trovare 1500 posti in più. Ci ha portato a dialogare serenamente con la Pro Vercelli per trovare una soluzione considerando le nostre difficoltà. E’ risaputa la difficoltà a livello economico. I rapporti sono stati dell 85% delle utenze dal 2011, circa 115 mila euro pagate ogni anno e un contributo di 75 mila euro annue come convenzione stipulata. C’era l’esigenza da parte della Pro Vercelli di uno stadio che fosse all’altezza ma anche di un’altra esigenza di avere una sede. La Pro Vercelli non ha una sede fisica, che abbia un riferimento. Il Museo dello sport non sarà un’azione imminente. Volevamo una proposta più ampia da dedicare a sede.

 

LA PROPOSTA ALLA PRO VERCELLI

A fronte della rinuncia delle utenze, noi avremmo lasciato l’uso della struttura ex Enal – risoteca a pochi passi dello stadio – da dedicare a sede ufficiale della Pro Vercelli con tutta la possibilità di fare uno store della Pro Vercelli per dare dignità alla squadra, per dare un riferimento alla squadra nei pressi dello stadio. Con un contributo di 120 mila euro annue, anziché 75 mila. Oltre ai 75 mila e 6200 per il Belvedere, vengono aggiunti 40 mila euro che sarebbero state a supporto dell’ampliamento dello stadio a fronte dell’intestazione da parte della Pro Vercelli delle utenze in toto per un costo degli impianti più la sede che al momento era solo del 15% a carico della società.

Sul discorso museo dello sport, voglio fare un chiarimento: come sappiamo, nello spazio adiacente allo stadio, questa struttura – Museo dello Sport e Palazzetto dello Sport – da cinque anni è stato previsto dalla precedente amministrazione, aveva già realizzato opere per circa 2 milioni di euro, come fondamenta e indagini archeologiche. A fronte di 2 milioni di euro già spesi, avrebbero comportato un danno erariale se non si fosse andati avanti. Il progetto prevede un museo, un palazzetto polivalente da dedicare ad attività sportive. Con il ministero stiamo lavorando per altri finanziamenti, per vedere se si riesce a portare avanti. Questo perché non abbiamo abbandonato l’idea del Museo dello Sport.

L’attenzione per la Pro Verceli c’è: riteniamo che avere la Pro Vercelli in Serie B sia un fatto importante e si allinea all’esigenza di rilanciare la città. La città di Vercelli diffusa in tutta Italia rientra nel nostro piano strategico. Volevo chiarire anche che il piano strategico non ha sottratto alcun fondo a questa amministrazione. I fondi che arrivano alle politiche sociali, si sono mantenuti non sono stati tagliati. Mi dispiace che vogliano strumentalizzare, solo per fare polemiche politiche. L’attività e la collaborazione con la Pro Vercelli sarà sempre presente. Crediamo nella squadra e nella Pro Vercelli, come nell’azione di rilancio della città ma vogliamo evitare strumentalizzazioni: le nostre politiche sociali procedono senza alcun problema. Non ci sono stati tagli.

 

MASSIMO SECONDO

Ringrazio Maura per averci seguito. Anche perché ha seduto vicino a me tutta la stagione. Nessuna polemica personale e tanto meno con il sindaco, io alcune cose credo di doverle dire. Mi riferisco al Comune di Vercelli, come istituzione, non al sindaco e alle forze politiche. Io in 5 anni sono sempre stato fuori da queste vicende. Sono arrivato richiesto dalla vecchia amministrazione comunale dove non erano rimaste nemmeno le pettorine per gli allenamenti e dopo una settimana ci hanno demolito la vecchia sede che nel giro di 18 mesi ne avremmo avuta una nuova. Siamo andati in Serie B e abbiamo fatto un intervento importante per uno stadio che cadeva a pezzi. I numeri sono questi: sul precedente intervento 1 milione e 600 mila euro, il comune circa 700 mila recuperando 500 mila euro di finanziamento dalla regione e la Provincia – con una destinazione particolare per il settore giovanile – circa 150 mila euro. Ma numeri che per una piccola società, come la Pro Vercelli, sono numeri importanti.

A noi sarebbe utile una sede vicina allo stadio che negli uffici di Caresanablot per evidenti ragioni: il problema è che fatti due conti di quello che servirebbe per mettere a posto la sede sono conti negativi. Dovremmo mettere ulteriore denaro su una sede che ci porterebbe a mettere soldi in beni di altri e non siamo in condizione. Apprezziamo la proposta ma richiederebbe ulteriore spese. Non ci sono i presupposti dei costi perché andando a prenderci carico delle utenze avremmo un maggior costo rispetto a quello che c’è stato proposto. 

L’ampliamento è obbligatorio. In Serie B abbiamo condotto una battaglia, con primo step a 5500 e poi definitivo a 7500. Noi siamo riusciti a fermare a 5500 lo step definitivo per Vercelli. Non ci sarà in futuro necessità di riproporre. La soluzione più bella prevederebbe la copertura ma non ne parliamo neanche. La soluzione minima per rispondere alle normative costa tra i 200 e i 250 mila euro, più 250 mila euro – non si riuscirà a stare più bassi -. In corso d’anno – sono ottimista, pensavo di salvarmi – sapendo anche delle difficoltà del Comune abbiamo provato a trovare delle soluzioni a carico di terzi. L’ampliamento sarebbe stato fatto a titolo gratuito per dare la possibilità di fare un’area commerciale ampliata: non si è potuta fare ma credo perché si sarebbero andati a perdere i metri quadrati della strada pedonale che c’è al di là del muretto. Sarebbe stata un’operazione a costo zero per la Pro Vercelli che non è stata possibile percorrere. Visto l’investimento fatto due anni fa, sarebbe dovuto essere un intervento dell’amministrazione. Noi stiamo facendo investimenti importanti su beni di terzi. Noi abbiamo una convenzione fino al 2024 però è chiaro che arrivare vicini ai 2 milioni di euro di investimento è un problema. Noi siamo sempre da soli: la Serie B è importante e gratificante per tutti e difficile. La Serie B dell’anno prossimo, al netto di playoff e playoff, sarà una A2 che non una Serie B.

 

SECONDO: “L’OPERAZIONE LA DOVREMO AFFRONTARE NOI”

E’ inutile girarci attorno. Questa operazione la dovremo finanziare noi. L’alternativa è non iscrivere la squadra. L’alternativa B è cercare uno stadio adeguato alla categoria, ma non c’è in un raggio chilometrico ragionevole. Se c’è non è per evidenti ragioni percorribile andare a giocare a Novara. Spiace che non si riesca né allo step 1 che allo step 2 riuscire a fare nulla, avendo un buco da cinque anni vicino allo stadio.

La Pro Vercelli è un’azienda che fa parte un comparto di calcio: non è un gioco. E’ un’azienda che dà lavoro a circa 50 persone. Metà sono giocatori, la maggior parte dei quali guadagna meno di un dirigente del Comune di Vercelli. La metà lo investono e spendono a Vercelli e su Vercelli. Quando si parla di interventi, non sarebbe la stessa cosa se la Pro fosse nei dilettanti. Quando si parla di investimenti pubblici per portare lavoro a Vercelli, il calcio viene considerato “particolare”. Mi hanno mandato molti messaggi. E’ ovvio che le nostre disponibilità economiche sono quelle che sono. L’intervento dobbiamo farlo: non abbiamo alternative. Siamo in un vicolo cieco. Abbiamo due soluzioni: la prima presenteremo la campagna abbonamenti e richiederemo uno sforzo e supporto ai tifosi facendo anche proposte particolari. Cercheremo di chiedere un sostegno ai nostri tifosi. Speriamo che numerosi siano abbondamenti, anche quelli particolari per sostenere l’ampliamento. Altra via, già percorsa, senza dare alcuna contropartita che non sia quella di dare il proprio nome alla propria azienda alla gradinata opposta, proveremo a cercare anzi faccio un appello: se c’è un’azienda pronta a finanziare in tutto o in parte possiamo – spero senza problemi – e soprattutto lo stadio si chiama Silvio Piola, non vorrei chiamarlo Emirates, la Curva Ovest si chiama Curva Ovest, ma gli altri settori dello stadio non ha denominazione vera e propria, sono a disposizione di chi possa avere interesse a prestare il nome.

L’impostazione della squadra potrà risentirne. Se riusciremo a coprire in tutto e in parte il costo benissimo. Diversamente le risorse dovremo trovarle dalla campagna acquisti. Non possiamo pensare di andare oltre. L’8 o 9 agosto ci sarà la Coppa Italia. I lavori devono essere finiti entro il 15 luglio. Circa 40 giorni dall’ordine, il problema più grosso è quello burocratico. Sono tempi stretti. Faccio un appello al fine che la burocrazia e le ferie non siano d’ostacolo. Se si sballa di una settimana diventa difficile. Non è che salti la prima partita. Vi assicuro che ci sono difficoltà di ordine burocratico: noi abbiamo già fatto la battaglia per portare a 5500, ci stanno tutti a guardare perché abbiamo ottenuto una cosa che il Cittadella non ha avuto – pur avendo la città di 20 mila abitanti ha portato lo stadio a 7500 -. Speriamo di aver il via libera senza intoppi. Parliamo di una struttura che è di Vercelli, non è che me la porto via. Se lo stadio che è un bene del Comune cadeva a pezzi ci avrebbe perso tutta la collettività: se si trova qualcuno che mantiene un immobile a sue spese credo che dire che il Comune regala soldi alla Pro Vercelli è una cosa senza senso.

 

SECONDO: “RIVOGLIAMO IL MARCHIO”

Quando siamo arrivati, oltre che essere senza sede, non avevamo il marchio. Da precedenti gestioni – che hanno portato la società al fallimento – avevano svenduto al Comune di Vercelli il marchio. Faccio pubblicamente la richiesta: credo che questa società si sia guadagnata sul campo, con questa salvezza, la possibilità di tornare in possesso del proprio marchio. Non lo abbiamo mai chiesto in questi cinque anni, perché ci sembrava giusto per i risultati calcistici e una corretta amministrazione. E’ un marchio che può essere una piccola risorsa. Il Comune lo mette a disposizione della società ma non è la stessa cosa: ci farebbe piacere e crediamo di meritare.

 

MAURA FORTE: “SAREMO VICINI, IN ATTESA DI TEMPI MIGLIORI”

Ci sarà vicinanza per la burocrazia. Aiuteremo a trovare sponsor e caldeggiamo anche per trovare privati. Pago personalmente il primo abbonamento. Abbiamo ristrettezze economiche che non ci hanno permesso di venire incontro. Sia chiaro l’espressione dell’amministrazione, nella speranza che arrivino tempi migliori in cui si può andare incontro.

SECONDO: “RISOTECA? VEDREMO IN FUTURO…”

Le utenze vengono pagate a tutte le società indipendentemente da quello che fanno. I contributi, la parte di contributi legata alla convenzione, sono contributi che vengono erogati e rendicontati dalla Pro Vercelli per la manutenzione degli impianti che ha in affidamento. I soldi del Comune di Vercelli si mettono sugli impianti per mantenerli idonei. Serve alla Pro Vercelli, come per le altre squadre, giocare in quegli impianti.
Sulla risoteca per noi deve essere a costo zero. Mi sembra di aver illustrato che di risorse ne abbiamo già messe. Proposte che necessitino di ulteriori investimenti, al momento non siamo in grado di farne. Poi faremo valutazioni più avanti.

 

 

 

 

 

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