News Massimo Secondo (Foto Ivan Benedetto)


Massimo Secondo (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 24 giugno, 2019 15:30 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, Secondo in conferenza: “Ho iscritto la squadra al prossimo campionato”

PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA MASSIMO SECONDO / VERCELLI – Conclusa la stagione di Serie C, il Presidente Massimo Secondo ha convocato una conferenza stampa per fare il punto della situazione in casa Pro Vercelli, sul futuro societario e sul prossimo campionato che vedrà le “Bianche Casacche” ai nastri di partenza della Serie C. Ecco le sue dichiarazioni.

 

PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI MASSIMO SECONDO

Buongiorno a tutti e grazie di essere qui numerosi. Credo fosse giusto nel giorno in cui scadeva il termine per le iscrizioni fare qualche precisazione. Innanzitutto voglio fare un saluto al nostro capitano Mammarella che ci lascia e va alla Ternana: già l’anno scorso Carlo aveva pensato di avvicinarsi a casa, ma essendo una persona straordinaria dentro e fuori dal campo non voleva andare via dopo una retrocessione; è rimasto e ci ha portati a fare un campionato importante. Chi è arrivato davanti a noi è andato in Serie B, Entella e Pisa, oppure è andato in finale playoff. Avevamo avversari forti, ma ce la siamo giocata fino alla fine. Merito di tutti, molto di Carlo. Si avvicina a casa, gli faccio un augurio per la sua nuova avventura: spero non sia nel nostro girone, se no ogni calcio d’angolo sarà un pericolo per noi. Oggi non è riuscito ad essere qui, ma è come se lo fosse: da lui abbiamo imparato molto, è una persona e un giocatore che ogni Presidente vorrebbe avere in squadra.

Oggi scade il termine per l’iscrizione: avevo detto che non l’avrei iscritta lo scorso anno, ma vengo meno alla mia promessa. L’ho nuovamente iscritta, non volevo essere quello che l’avrebbe fatta tornare nei dilettanti dopo averla salvata anni fa. La mia posizione è la stessa: vorrei uscire, cedendo la società a qualcuno che garantisca alla Pro Vercelli un futuro tra i professionisti. Abbiamo avuto trattative, ma non si è concretizzato nulla. Qualcuna in fase embrionale c’è ancora. Fare calcio tra i professionisti, con una rosa competitiva, ha dei costi di gestione importanti. Se uno compra la Pro Vercelli domani mattina dovrebbe pagare gli stipendi di giugno, che si aggirano sui 300000 euro, giusto per incominciare. Se qualcuno dovesse comprarla domani, dovrebbe anche rilevare la fideiussione, dando alle banche le garanzie collaterali che vengono richieste. Serve un minimo di solidità e di concretezza. Purtroppo non ho trovato queste cose. Poi Vercelli non è una piazza molto appetibile: lo dico anche se mi attirerò delle antipatie. Vercelli è una piazza dove chi si accosta alla Pro Vercelli fa tutte le valutazioni che si fanno su una società di calcio: bacino d’utenza, sponsorizzazioni, pubblico. Non devo dire io che i tifosi vercellesi che vengono allo stadio sono straordinari e pochi: è apparso piuttosto evidente anche contro l’Alessandria ai playoff. Andiamo avanti sperando di avere successo, ma fino ad oggi nessuno ci ha dato una mano; abbiamo seguito i nostri canali. Magari la nuova giunta ci darà una mano per trovare degli interlocutori. Non si tratta di una cessione onerosa, ci sono i normali costi di una società professionistica. In Serie C si perdono molti soldi, se uno costruisce una squadra ambiziosa ne perde sempre di più: bisogna trovare qualcuno che abbia passione per il calcio e per il brand Pro Vercelli che è storico. La Pro Vercelli è parte delle storia mondiale di questo sport per quanto fatto nei primi decenni di vita, ma non ci sono acquirenti. Andremo avanti con la speranza di trovare un interlocutore quanto prima.

Costruiremo una rosa di giovani, con l’obiettivo di mantenere la categoria: questo dovrebbe rendere più facile un’eventuale passaggio di proprietà. Se non trovassi una soluzione, la gestirò con lo stesso entusiasmo di sempre, anzi, forse anche di più. Lavorare con i giovani è molto entusiasmante. Cercheremo di costruire un gruppo di giovani per quanto possibile di proprietà: alcuni li avete già visti protagonisti in campionato, altri rientreranno dai prestiti. Questa è la scelta, non c’è nessun fuggi fuggi: abbiamo semplicemente detto ai più vecchi che se trovano soluzioni adeguate a loro e alla Pro Vercelli sono liberi di andare altrove. I valori di mercato vanno rispettati. Ci saranno molti giocatori in uscita, ma penso che qualcuno alla fine resti. Se qualcuno pensa di prendere i nostri giocatori alla fine del mercato per poco si sbaglia: non funziona così, nel caso ce li terremo. Mi sembrava giusto precisare e fare il punto della situazione.

Fino ad oggi ci siamo concentrati sulla cessione della società, quindi era giusto lasciare agli eventuali compratori maggiori scelte possibili. La squadra a metà luglio deve andare in ritiro e lo farà con un tecnico. Cerchiamo un allenatore giovane, come quasi sempre abbiamo fatto, e che abbia voglia di affrontare una sfida con ragazzi giovani. Dovrà rendere questo campo difficile da espugnare per chiunque, perché la salvezza andrà giocata in casa. E non potranno mancare grinta e voglia di lottare. Vogliamo un tecnico giovane e motivato. Sui nomi andrei su un fantomatico mister X: il Direttore ha in mente alcuni nomi, ma non sarà nessuno di quelli citati, ovvero Prina, Lucarelli, Soda.

Sugli investimenti ripeto quanto già detto: in questi anni ne abbiamo fatti tanti, su infrastrutture, rose, settore giovanile. Adesso sono arrivato al termine della parabola, gli investimenti li farà chi raccoglierà il testimone. Sui pettegolezzi di mercato e sulle cifre, bisognerebbe conoscere bene le situazioni. Facendo un campionato con i giovani si perdono comunque soldi. Dalla cessione di Bani arriverà un terzo della cifra pattuita con il Chievo Verona, è divisa su tre esercizi.

Di trattative per la cessione ne abbiamo fatte tante. Tutti hanno interesse, esaminano con soddisfazione i bilanci. Ma poi si arriva al momento di andare dal notaio: e lì le trattative incominciano ad avere qualche rinvio e insicurezza. Voglio vendere appena trovo una soluzione appena ragionevole. Allo stesso modo, se dovessi restare lo farò con l’entusiasmo di sempre, investendo nella Pro Vercelli in maniera più contenuta rispetto al passato. Io sarò comunque entusiasta, così come i tifosi che ogni settimana sono qui allo stadio: sono certo che si faranno prendere. Fare percentuali sulla cessione è difficile, mi spiace che a Vercelli non ci sia nessuno interessato. Penso da sempre che la soluzione vercellese sarebbe la migliore, ma le cose stanno così.

Campagna abbonamenti? Francamente non ne abbiamo ancora parlato. La Ternana ha fatto una campagna a basso costo, avendo una capienza doppia rispetto al nostro impianto. Qui anche negli anni di Serie B non abbiamo mai esaurito i 5500 posti, anche giocando contro Bologna, Bari e Palermo. In passato abbiamo fatto campagne con abbonamenti in curva a 50 euro, ma questo non ha provocato un aumento di pubblico significativo. Cercheremo di farci venire in mente qualcosa di alternativo per far venire la gente allo stadio. Abbiamo uno zoccolo duro che ci segue sempre e comunque, a prescindere dalla categoria e dagli obiettivi. Gli altri vedremo cosa vorranno fare. Qualcuno si appassionerà ad una squadra di ragazzi giovani, cresciuti nel nostro settore giovanile.

I tifosi veri, che incontro sugli spalti ogni volta che c’è la partita, sono sempre stati vicini. Altri invece si divertono a scrivere anonimamente sui social, che frequento poco ma di cui mi parlano.

Come detto, spero che la nuova giunta comunale possa darci una mano nel trovare qualche compratore: sarebbe bello se fosse vercellese, ma va bene chiunque basta che sia serio. So che il nuovo sindaco è molto tifoso della Pro Vercelli.

Quella dello scorso anno era una squadra giovane, ma c’erano dentro giocatori importanti. Morra e Berra, i due che hanno segnato più gol, sono giovani, ma per le regole della Lega Pro sono considerati over. I giovani partivano dall’anno 1996. Per giovani intendo quelli considerati tali dalla Lega, ovvero quelli nati dal 1998 in poi. Non ci sono limiti particolari, ma storicamente le squadre che vincono e che arrivano in alto sono squadre vecchie. Non credo faccia bene al nostro calcio, però è così. La Carrarese, ad esempio, ha fatto un ottimo campionato con diversi quarantenni: penso a campioni come Tavano e Maccarone. Se con i giovani dovessimo arrivare tra le prime cinque, sarei la persona più felice del mondo. Non voglio promettere la luna, come fanno altri nel mondo del calcio: l’obiettivo è la salvezza. Solitamente per fare gli abbonamenti si fanno promesse, io invece dico la verità: giocheremo per salvarci, poi magari arriveranno soddisfazioni insperate.

In giro avevamo tanti giovani che hanno fatto molto bene, pensiamo che si meritino un’occasione per dimostrare il loro valore. Proseguiamo sulla nostra linea, facendo giocare giovani di proprietà. O hai i giovani dell’Ajax oppure faranno fatica all’esordio tra i professionisti, è normale che sia così. Quagliata ha fatto molto bene al Bari, è un giovane molto interessante e avrà la sua occasione con la Pro Vercelli. Fino a gennaio ha giocato a Latina, poi da gennaio è passato al Bari. Della Morte invece ha fatto 17 presenze in Serie C. Prima ci saranno le uscite e poi, se dovessero servire, le entrate. Seguiremo questo copione. Nell’ultima settimana di mercato ci sono sempre occasioni: le abbiamo sempre sfruttate poco, ma le valuteremo attentamente. Al momento abbiamo Comi e Polidori, attaccanti molto forti: qualcuno potrà andare anche in Serie B. Vedremo cosa succederà, se ci sarò io la rosa sarà completa. Ovviamente non potremo avere 22 giovani di proprietà pronti per la categoria, altrimenti saremmo dei mostri.

Oggi abbiamo depositato l’iscrizione, presentando la fideiussione e pagando gli stipendi. Ci sono i soliti indici da rispettare, che sono stati un po’ inaspriti. Certamente è stato più impegnativo, quindi è stato necessario ricapitalizzare la società. Non è semplice prevedere se tante squadre non si iscriveranno: alcune l’hanno già comunicato, poi vedremo. Ghirelli e Gravina sono persone per bene, lavorano per superare questi problemi: servirà comunque del tempo. La speranza è quella di giocare tutti ad armi pari.

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