News Massimo Varini (Foto Ivan Benedetto)


Massimo Varini (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 16 ottobre, 2019 15:05 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, Varini in conferenza: “Siamo in linea con le previsioni di inizio stagione”

PRO VERCELLI CONFERENZA STAMPA MASSIMO VARINI / VERCELLI – Conferenza stampa di metà settimana in casa Pro Vercelli. A prendere la parola è stato il Direttore Sportivo Massimo Varini, che ha fatto il punto della situazione. Ecco, dunque, le sue dichiarazioni.

 

PRO VERCELLI, LA CONFERENZA STAMPA DI MASSIMO VARINI

Direi che siamo un pochino più su delle aspettative di inizio campionato, ci manca ancora una partita da recuperare. Siamo in linea con quanto pensato in estate: dal punto di vista dei risultati e da quello del fatto di fare un campionato con i giovani. Già lo scorso anno avevamo fatto determinate scelte, di inserire i giovani: dai prossimi anni queste saranno regole. Ci saranno limitazioni sui prestiti, la Juventus è più avanti degli altri e in questa direzione ha già fatto la squadra U23. Noi siamo una delle poche società ad avere un solo prestito, forse insieme all’Albinoleffe: gli altri giocatori sono tutti di proprietà. Da questo punto di vista siamo avanti, in una stagione in cui Ghirelli ha insistito e spinto affinché si puntasse sui vivai. Dai minutaggi delle prime sette partite, il girone A – tolte Monza, Carrarese e Como – tutte le squadre puntano sui giovani: gli altri due no. Quindi non è vero che il livello del nostro girone è più basso, punta su altri aspetti. Per lavorare in questo modo, ovviamente la Lega deve incentivare l’impiego dei giovani: i nostri minuti valgono più di tutti gli altri, perché i ragazzi sono di proprietà. Al momento abbiamo circa 5000 minuti collezionati dai giovani, solo la Cavese ne ha di più ma con calciatori non tutti di proprietà. Il nostro è un percorso iniziato dai tempi della Serie B: il Presidente ha investito molto nel settore giovanile, ora stiamo raccogliendo i frutti di anni di duro lavoro. Negli anni abbiamo pensato maggiormente a formare i giocatori più che a cercare i risultati. Massimiliano Scaglia ha fatto un grande lavoro, come Davide Poletto che da anni lavora sotto traccia ma ha ottenuto grandi risultati partendo fin dai più piccoli. Poi non posso dimenticare il lavoro di Vito Grieco, che ha fatto un lavoro determinante: i ragazzi che giocano in prima squadra, se li è portati dietro a partire dagli Allievi. Dopo la retrocessione abbiamo dovuto fare un’operazione di snellimento: non abbiamo più il convitto per esempio. Ma molti sono usciti non solo per il convitto, ma per scelte tecniche. Continuiamo comunque a lavorare sui giovani, ma su bacini più vicini a noi. Vercelli è un bacino piccolo, ma Mal e Romairone sono di Vercelli, così come Franchino e Graziano: un dato importante. Di solito quando spendi molto a livello nervoso, nella gara successiva fai fatica: quindi tutto sommato non mi dispiace il rinvio della gara con la Juve. Anche se giocare sulla scia dell’entusiasmo a volte aiuta. La scelta di Gilardino ovviamente poteva lasciare dubbi: se un allenatore non ha mai allenato, qualche incertezza ci può essere. Avevamo già fatto una scelta simile con Scazzola; poi con Longo, che non aveva mai allenato una prima squadra; stesso discorso per Grieco. Ci siamo sempre presi dei rischi nei nostri anni di gestione, ma sapevamo a chi ci stavamo affidando. E così è stato anche per mister Gilardino. Quest’anno non potevamo assicurare nulla sulla rosa a disposizione e dovevamo fare un determinato tipo di scelta anche a livello economico. La scelta di Gilardino è stata di pancia: parlando, mi ha dato l’impressione di volersi mettere alla prova, di essere umile e modesto. Con lui si parlava di calcio: era alla prima esperienza, ma avuto grandissimi allenatori come Ancelotti, Prandelli, Gasperini. Quindi abbiamo deciso di fare quel tipo di scelta. Il nostro obiettivo è la salvezza, quindi quello che abbiamo fatto fino ad ora non conta nulla. Nel prosieguo del campionato credo che i giovani, che sono molto bravi, troveranno ancora più spazio. Voglio che si parli solo di salvezza e di niente altro nello spogliatoio: si sa solo chi vincerà il campionato, il resto è tutto incerto. Spero che la gente lo capisca e ci sostenga ancora di più. Ringrazio chi ci segue sempre e spero che possano aumentare le persone allo stadio. La realtà di Vercelli è questa: bisogna fare una squadra giovane e a basso costo. Non siamo la Reggina, il Vicenza, la Reggiana, etc. Per fare campionati come loro, ci vogliono giocatori che prendono ingaggi fuori portata per noi. Dobbiamo lavorare sui giovani e cercare di ottenere qualcosa dalle loro future cessioni. Se uno non fa minutaggio, alla fine – dopo un po’ – rischia di saltare, ci sono costi che non sono sostenibili. Mi auguro che la gente ci segua, perché siamo giovani e abbiamo entusiasmo. Abbiamo anche grande attaccamento alla maglia e temperamento, i giocatori si sentono la bianca casacca addosso. Ripeto, il nostro obiettivo è la salvezza: se la centreremo, e ne sono convinto, abbiamo già impostato un lavoro anche per il prossimo anno. Abbiamo dei 2001 molto bravi che stanno giocando in Serie D titolari, un altr’anno saranno pronti per darci una mano. Sabato avremo diversi giocatori fuori: non ci saranno sicuramente Benedetti, Masi, Varas, Foglia, Iezzi e poi si è aggiunto Mal, che ha problemi al polpaccio e difficilmente sarà a disposizione. Speriamo di recuperare almeno il secondo portiere Saro, che ha avuto la tonsillite acuta. Iezzi ha ripreso, ma è fermo da tanto tempo: deve ritrovare la condizione, ci vorranno almeno un paio di settimane. Siamo un po’ in emergenza, ma siamo abituati ormai. Tornando a Gilardino, è cambiato completamente lo staff – a parte Degiorgi. Sono tutti giovani e preparati. Il mister può fare quello che vuole, ha libertà nelle scelte: si parla, è intelligente ma sceglie in autonomia.

 

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