Rassegna Stampa Mister Moreno Longo (Foto Ivan Benedetto)


Mister Moreno Longo (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 12 giugno, 2016 12:30 | by Michele Balossino

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Pro Vercelli, Longo a Tuttosport: “Entusiasta della nuova avventura”

PRO VERCELLI INTERVISTA LONGO TUTTOSPORT / VERCELLI – In esclusiva per Tuttosport, il neo tecnico della Pro Vercelli Moreno Longo ha rilasciato una lunga intervista esclusiva, nella quale ha parlato della sua nuova avventura sulla panchina vercellese, del suo passato al Torino e di tanto altro. Questi alcuni passaggi presenti sul quotidiano oggi in edicola.

 

L’INTERVISTA A MORENO LONGO

Moreno Longo, cominciamo dai suoi primi 40 anni oppure dai prossimi?

Mah, direi i secondi. Più che altro per caratterialità e modo di intendere il calcio che, per me, è sempre “domani” e non “ieri”.

Dopo una vita passata ad allenare le giovanili del Toro, addirittura 7 anni, ora è il tecnico della Pro Vercelli, in B. Sono giornate “strane” queste?

Sicuramente non è stato, e non è ancora oggi un momento semplice. Definirlo “strano” lo trovo corretto perché c’è stata una concomitanza di emozioni contrastanti. Lasciare il Torino è stato doloroso per mille motivi, è un club a cui ho dato tanto e che mi ha dato tanto. Un club che mi ha cresciuto come persona, come giocatore e allenatore. Per me il Toro non è solo una società per cui ho lavorato, ma molto di più. Di contro sono entusiasta per il tipo di avventura che sto per iniziare con la Pro Vercelli.

Da giocatore sapeva che sarebbe diventato allenatore oppure è successo tutto per caso?

Non ci avevo minimamente pensato. Mi sono trovato a fare l’allenatore dopo aver smesso prestissimo, a 30 anni. Purtroppo un problema al ginocchio operato mi ha fermato per le complicanze emerse in seguito ad un’infezione all’articolazione sopraggiunta durante l’intervento. Ho dovuto smettere. Dopo un anno in cui mi sono chiesto cosa fare da grande mi sono ritrovato sotto casa a guardare le squadre del Filadelfia-Paradiso, a Collegno, a due passi da Torino. C’era un amico che lavorava lì come allenatore e visto che mi vedeva tutti i giorni mi chiese di collaborare. Ho cominciato così.

Le partite si vincono soprattutto in settimana, quando si preparano o durante lo svolgimento, quando occorre essere svegli per correggere certe situazioni?

Sono due componenti che non si possono scindere. Fare l’allenatore è un mestiere complesso perché ogni volta si presentano situazioni nuove da leggere. La cura dei dettagli nella preparazione è la base, ma poi serve la massima capacità per capire che durante i 90′ magari occorre fare qualcosa di imprevisto e non preventivato. Solo così si riesce a fare la differenza.

Ha già scelto il modulo per la Pro Vercelli?

La Pro Vercelli ha un’ossatura di base con giocatori di media militanza e sono predisposti per giocare con una difesa a 4 e una mediana a 3. Poi identificheremo l’attacco: 4-3-3 o 4-3-1-2, ma preferirei il primo.

E il suo obiettivo con la Pro Vercelli quale sarà?

Mi è stato chiesto di salvare la squadra: vorremmo dare un’impronta caratteriale forte alla squadra, cercando una salvezza non più all’ultimo minuto.

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