Esclusive Massimiliano Tornari (Foto Ivan Benedetto)


Massimiliano Tornari (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 29 dicembre, 2019 08:30 | by Michele Balossino

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ESCLUSIVO – Max Tornari: “Vi racconto la mia Pro Vercelli”

PRO VERCELLI INTERVISTA ESCLUSIVA MASSIMILIANO TORNARI / VERCELLI – Si dibatte spesso, nel calcio, se a vincere siano le squadre che segnano di più o quelle che subiscono meno reti. Oppure se a prevalere siano quelle ad avere qualità e quantità nella zona nevralgica del campo. Questione di punti di vista, certo. Ma da qualunque parte penda la vostra filosofia, c’è un minimo comune denominatore: per raggiungere i propri obiettivi, oltre al lavoro settimanale e alle prestazioni nelle gare ufficiali, calciatori e staff necessitano del materiale per mettere in mostra le loro qualità. E a questo materiale, con cura e dovizia, pensano i magazzinieri. È il caso di Massimiliano Tornari, magazziniere della Pro Vercelli, che da anni svolge quotidianamente con passione uno straordinario lavoro dietro le quinte: “Questa è la mia terza stagione al seguito delle Bianche Casacche: la prima esperienza è stata in Serie B, mentre l’anno scorso e quest’anno in Serie C”.

Max Tornari (Foto Ivan Benedetto)

Lavoro duro, certo, che Max affronta sempre con il suo contagioso sorriso: “Arrivo allo stadio fin dal mattino presto, intorno alle 7:30; preparo il materiale per i giocatori, cercando di andare incontro a tutte le loro esigenze, e lo sistemo all’interno dei loro armadietti controllando che sia tutto a posto per l’allenamento”. Programma leggermente diverso per i giorni delle partite casalinghe: “Quando si gioca in casa arrivo un po’ prima allo stadio, perché bisogna preparare le divise da gioco, le scarpe e tutto il necessario” e completamente diverso per le trasferte: “Per quelle geograficamente più lontane parto alla vigilia della partita con il pullmino: quattro ore prima del fischio d’inizio vado allo stadio e preparo tutto il materiale, in modo che all’arrivo della squadra al campo tutto sia pronto con le maglie appese nello spogliatoio”. Viaggi spesso lunghi, con “cinque o sei cassoni di materiale” e, almeno per l’andata, in solitaria: “All’andata viaggio sempre da solo, mentre al ritorno un massaggiatore mi fa compagnia. Insieme al mio panda portafortuna”. Già, un panda di peluche con una storia particolare: “Qualche settimana fa sono venuti al “Silvio Piola” dei tifosi cinesi per incontrare Gilardino: il mister è stato molto disponibile a firmare autografi e a posare per numerose fotografie e loro, per gentilezza, mi hanno regalato un panda di peluche. Da quando è qui con me, abbiamo ottenuto ottimi risultati. Quindi diciamo che è diventato la mascotte della Pro Vercelli”.

Max Tornari (Foto Ivan Benedetto)

Una Pro Vercelli composta per lo più da ragazzi molto giovani, di cui Max parla con affetto paterno: “Il rapporto che c’è tra me e i giocatori è paragonabile a quello tra padre e figlio: sono quasi tutti giovani. Mi hanno sempre rispettato e mi vogliono bene: la cosa è reciproca, siamo entrati subito in sintonia”. Sintonia e rispetto, ingredienti fondamentali – insieme alla passione – per riuscire bene in questo lavoro. Anche se l’inizio della nuova avventura, dopo 17 anni al Casale, non è stato semplicissimo: “L’unico periodo in cui mi sono trovato un po’ in difficoltà è stata la prima settimana dopo il passaggio dalla Primavera alla prima squadra: non conoscevo le esigenze del gruppo. Ma tutti mi hanno subito aiutato: Mammarella, Germano e Legati in particolare mi hanno subito fatto sentire a casa e da lì è iniziato il mio percorso”. Percorso segnato da momenti indimenticabili, nel bene e nel male: “Ripercorrendo questi tre anni, mi riaffiorano alla mente due momenti. In negativo sicuramente quello della retrocessione dalla Serie B, che è stata una grande sofferenza per tutti noi. Il momento migliore, invece, credo sia stato quando dalla Primavera sono passato a lavorare per la prima squadra”. Un lavoro fatto di rapporti umani, rispetto reciproco e amicizia, spesso manifestati pubblicamente dalla squadra nei confronti di Max: “Tra gli episodi che maggiormente mi sono rimasti impressi in questa stagione c’è sicuramente il gol di Victor Volpe contro il Rende in Coppa Italia: un gol bellissimo, con tutti i giocatori che successivamente sono corsi da me per abbracciarmi. È stata un’emozione forte, indescrivibile”. Sintomo di un gruppo compatto, ottimamente guidato da Alberto Gilardino: “Il mister è veramente una bravissima persona: ha un passato di altissimo livello da calciatore, ma fin dal primo giorno ha dimostrato di essere un ragazzo umile”. Grande sintonia fin da subito con il tecnico Campione del Mondo, esattamente come avvenuto con staff e giocatori delle annate precedenti: “Nella mia esperienza ho conosciuto tante persone e ho avuto la fortuna di trovarmi bene con tutti, sia con allenatori e staff sia con i giocatori”.

Massimiliano Tornari (Foto Ivan Benedetto)

Infine, visibilmente emozionato ma operativo nel preparare il tè caldo ai ragazzi che stanno per finire l’allenamento, Max Tornari ringrazia: “Con la società mi trovo benissimo: dopo 17 anni al Casale non era facile cambiare, ma mi hanno accolto bene fin dal primo momento e mi hanno fatto sentire parte della famiglia. Non farò l’elenco dei nomi perché sarebbe lunghissimo, ma un ringraziamento speciale va a tutti quelli che hanno fatto e fanno parte di questa gloriosa società. Unica eccezione la faccio per Marco Donadio e mio figlio Luca, che ogni giorno mi danno una grande mano”. E via di nuovo a lavorare, tra battute e scherzi che rallegrano quotidianamente l’ambiente della Pro Vercelli.

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