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Carlo Mammarella (Foto Ivan Benedetto)
Pubblicato il 21 gennaio, 2016 18:26 | by Hervé Sacchi

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Pro Vercelli: Mammarella, Secondo e Varini in conferenza

PRO VERCELLI MAMMARELLA CONFERENZA PRESENTAZIONE / VERCELLI – Dopo aver parlato in anteprima al canale della Pro Vercelli (clicca per leggere la prima intervista), Carlo Mammarella ha parlato anche in conferenza stampa davanti ai giornalisti presenti. Ecco le sue parole.

 

MASSIMO SECONDO

Mi fa molto piacere che Carlo sia qui. Non ci sono presentazioni, ma ricordo che l’anno scorso gli allenatori della Serie B lo hanno identificato come miglior terzino sinistro della Serie B. Mi ha fatto molto piacere. Cerchiamo anche di guardare all’uomo: aveva proposte e offerte da società più importanti di noi, è un ragazzo di quelli che ci piacciono. Ci ha scelto e questa cosa ci dà soddisfazione. Ha lasciato un po’ il cuore a Lanciano, dopo 9 anni. Il suo dispiacere mi fa dire che è un uomo vero. Noi abbiamo tutto da guadagnarci: oltre a portare a casa giocatori di qualità, anche degli uomini. C’è soddisfazione. A differenza di quello che piacerebbe di più a Vercelli, non ci piace fare proclami a inizio campagna acquisti: non possiamo dire che prenderemo fenomeni e che prenderemo 10 nuovi acquisti. Cerchiamo di fare tutto quello che è possibile per portare la Pro a salvarsi, anche all’ultima giornata. Ma contiamo di farlo anche in anticipo.

 

CARLO MAMMARELLA

Prime sensazioni? Innanzitutto ringrazio tutti per l’accoglienza. L’impatto è stato positivo, come me lo immaginavo dall’esterno. Rivedo un po’ Lanciano in Vercelli, per quello che è stato creato.

Il peso dei 7 scudetti ha influito? Viene in mente. Quando sono entrato qui da avversario torna nella testa. Potevo accettare situazioni più vantaggiose, con pubblico più numerosi, ma io mi sono creato un Carlo al di fuori del campo che vada a rispecchiare quello che è stato fatto fin qui. Spero di essere all’altezza del vostro blasone.

Da avversario che idea ti sei fatto? Nella prima gara dell’anno mi fece un ottimo impatto. E’ una squadra che sa quello che vuole, sa ribaltare il risultato ed è composta da giocatori importanti. L’ultima è stata una partita particolare. Giocare a Lanciano non è facile per nessuno. La gara è stata condizionata dall’espulsione ed è stata fondamentalmente non bellissima da entrambe le parti. Ogni volta che affrontavo la Pro Vercelli vedevo una squadra quadrata.

Campo diverso, come affronti il sintetico? Mi sono allenato spesso sul sintetico. Quando andavamo sul sintetico, ci allenavamo su questo tipo di campo in vista della gara. Non credo che possa incidere più di tanto.

Trattativa lampo, cosa ti ha convinto? La chiarezza nei programmi societari, gli anni di contratto. La chiarezza nella parte economica. Tutti fattori che hanno fatto sì che fosse la scelta giusta. Ho firmato fino al 2018.

Oltre a Germano conosci qualcun altro? Da avversari sì. Ma per il resto ho conosciuto solo Germano.

Ti trasferisci con la famiglia? Le bimbe vanno a scuola, cercheremo di trovare una via di mezzo. Mi verranno a trovare nel fine settimana e magari ne approfitterò io per scendere quando magari abbiamo trasferte vicine.

Rimpianto di non aver fatto il salto in Serie A? I rimpianti non si devono avere. Perché vuol dire che hai sbagliato qualcosa. Ho dei limiti, ma la vita è fatta di scelte. In passato ho rifiutato scelte irripetibili, soprattutto dal punto di vista economico e da squadre importanti.

Foscarini? Anche quando lo affrontavo, per l’esperienza a Cittadella, ha sempre tirato fuori il meglio dai giocatori.

Spezia? Lo Spezia sta vivendo un momento di difficoltà ma ha giocatori in rosa che possono decidere una partita. Siccome la voglio vivere questa sensazione, se il mister deciderà di schierarmi voglio scoprire e rendermi conto della forza di questa squadra.

Il 33 è numero particolare? No, Germano aveva il 3 e ho scelto il 33.

Ti hanno parlato del pubblico vercellese? Io ho girato diverse realtà. A Salerno si andava in ritiro ogni settimana, poi sono stato ad Ancona. Il pubblico è sempre esigente. Sta alla bravura dei ragazzi, di portare i tifosi dalla propria parte. E’ normale che durante la stagione ci siano momenti di difficoltà.

 

MASSIMO VARINI

Arrivo di giocatori importanti segno di credibilità? Leggendo in giro le squadre che erano attorno a lui pensavo fosse difficile. Poi c’è stata la spinta del presidente. Ho detto “provo”. E’ stata una cosa rapida e quando l’ho chiamato ho capito che potesse essere interessato seriamente. In quel punto abbiamo fatto il blitz: il suo agente è di Lanciano, ma lui non ha saputo niente. Il pres è venuto a Lanciano e sabato mattina abbiamo incontrato l’agente, fissato le proposte e poi ne hanno parlato la domenica. Ci ha pensato un po’ e ha detto di sì. Il fatto che non sia uscito mai niente è stato positivo per la chiusura. Se fosse venuto fuori… Aspettavo i documenti. Avevamo già avuto l’esperienza Ronaldo. Ero andato a letto abbastanza tranquillo: il mattino ho visto tre chiamate e ho capito che qualcosa era andato male. Il fatto di venire a Vercelli vuol dire che la città si è creata una nomea in giro importante: magari non possiamo fare follie, ma dal punto di vista organizzativo ti porta a fare delle scelte che prima poteva essere non fatta.

La piazza è tranquilla ma non si può essere troppo tranquilli. E’ una città piccola, ma l’interesse sulla squadra è tanto. L’interesse che c’è non rispecchia il numero di persone che vengono allo stadio. In casa, il pubblico si sente tantissimo. La differenza è che quando parta il Forza Pro gira in tutte le zone del pubblico di casa e urlano tutti.

Malonga? Praticamente la situazione è in divenire. Ci sono dei discorsi avanzati. La società scozzese ha chiesto di farlo giocare sabato e poi “di chiudere” eventualmente dopo la partita di sabato. In realtà non c’è ancora niente. Il suo agente è in contatto costante. Abbiamo sviluppato la trattativa insieme ma per ora non c’è niente. Ha ricevuto offerte anche dalla Championship e dal campionato francese. Finché non arrivano i documenti. Stiamo monitorando anche altri.

E’ uscito il nome di Forte? E’ giovane, ha forza. E’ in gamba. Ce ne sono anche altri. Di giocatori che cerchiamo noi non ce ne sono tantissimi. Sicuramente faremo qualcos’altro.

In uscita? C’è Beltrame, sempre che la Juve si muova. A meno che non ci sia qualcuno che chiede di andare via. Con rammarico, per qualsiasi ragazzo chiedesse di andare via, però dobbiamo recuperare quell’entusiasmo che abbiamo avuto fino alla gara col Perugia. Dopo quella partita abbiamo perso l’entusiasmo. Non si sa perché capita. Fino al Perugia abbiamo lavorato bene e avevamo una media punti da playoff con Foscarini. Abbiamo dei valori e dobbiamo ritrovare entusiasmo che si è un po’ perso.

 

 

 

 

 

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